Ratto delle Sabine
Pietro da Cortona
Descrizione dell'opera
Pietro Berrettini detto Pietro da Cortona, Ratto delle Sabine (1630 ca.), olio su tela, cm. 280 x 426, Roma, Musei Capitolini.
Plutarco e Tito Livio sono le due fonti storiche da cui parte Pietro da Cortona per raccontare il leggendario episodio della storia di Roma. La sua formazione è avvenuta tra gli artisti del manierismo toscano, ma una volta venuto a Roma l'artista deve confrontarsi con il classicismo solenne dei pittori accademici e con il crudo realismo caravaggesco. Si pone in posizione equidistante dai due. Ha lavorato accanto a Gian Lorenzo Bernini e nel dipinto dimostra di prendere evidentemente spunto dalla sua esuberante scultura. Ma analoga attenzione è rivolta alla pittura di Tiziano: sono i dipinti di soggetto mitologico del maestro veneto che lo inducono a cercare nella vivacità espressiva e nella esuberanza timbrica quell' impronta stilistica che segna il vero inizio della pittura barocca.Bibliografia
- Giuliano Briganti, Pietro da Cortona, Firenze, 1962 (seconda edizione Firenze 1982 con aggiornamenti e aggiunte di Ludovica Trezzani e Laura Laureati.
- Marco Cardinali, M. Beatrice De Ruggieri, Patrizia Masini, Il “Ratto delle Sabine” di Pietro da Cortona, “Bollettino dei Musei Comunali di Roma”, n.s., IX, 1995, pp. 147-157.
- Pietro da Cortona (1597-1669), catalogo della mostra, a cura di Anna Lo Bianco (Roma 1997-1998), Milano 1997.
- Pietro da Cortona, il meccanismo della forma - Ricerche sulla tecnica pittorica, catalogo della mostra, a cura di Patrizia Masini, Milano 1997.
- Sergio Guarino, Patrizia Masini (a cura di), Pinacoteca Capitolina – Catalogo generale, Milano 2006.